Portate la Var anche a Bisceglie, per favore…

Se si potesse avere una VAR anche in politica…ma anche una sfera di cristallo sarebbe andata bene, forse qualche buon consigliere ed un po’ più d’umiltà anche.


Sta di fatto che, nonostante le buone performance elettorali, di errori l’ex Sindaco decaduto su un credito prescritto e pronto per la corsa al Parlamento, ne ha commessi.
In primo fra tutti, quello di circondarsi di yesman, ammaliati dal suono del pifferaio magico che si sa perfettamente da cosa era seguito.
Il secondo, forse per dare casa al primo, l’estrema mobilità (o, per alcuni, inconsistenza) ideologica che ha consentito passaggi vari di partito. Ma anche la sfortuna portata o cercata. Cercata come la Scelta cinica di Monti, che si accingeva ad affamare l’Italia e produrre quantità industriali di esodati. Che fa il nostro eroe? Entra in Scelta Civica e gli elettori di Scelta Civica escono. Partito defunto. Avanti un altro.

Anzi tanti altri non-partiti perché subisce quello che considera il delitto di lesa Maestà: la sfiducia dal notaio. Cosa importa se gli elettori avevano votato per il centro destra e si trovano un sindaco di Scelta Civica? L’etat s’est moi, e Vescègghie sog iè…
Ma si sa, la fortuna è cieca e la sfiga ci vede benissimo.
Come il waterfront – il lungomare -, eccellenza della progettazione tra cazzetti e restringimenti cui è bastata qualche pioggia per trasformarsi nel water-front, inteso come lungocesso, straboccante anche di idee merdavigliose.
Niente da fare: ci vuole la VAR.

Ci vuole per le strisce blu, per i gatti di Peluche, per la raccolta differenziata nel senso che è in ogni dove eccetto che nelle isole ecologiche che rimangono chiuse per lungo tempo, per la criminalità che vede i filmati di pericolosi attaccatori di adesivi e non qualche killer che svolge attività professionale in loco.

Capita perfino qualche spazio disponibile in un partito di governo: in fondo basta poco, è sufficiente comprare qualche tessera, farlo dai computer del comune, far vedere la forza stratosferica di una intera maggioranza che diventa un monocolore che subito la pubblicità fiocca.

Bhè, non è tutta favorevole, ma è il mercato bellezza e la pubblicità è pubblicità, anche se la battaglia a sfavore proviene principalmente dall’opposizione del nuovo partito, quello della collezione primavera-estate, in un corto circuito che qualche consigliere comunale non ha ancora afferrato.
Che vuoi che sia, poi, se si passa ancora da destra al centro e poi a sinistra. Da tribordo a babordo ma tutti a bordo, in 400 con il ticket già pagato.

Una VAR anche per le ultimissime scelte: ricerca (invano) un credito da 15.000 euro e rinuncia a stipendi per 24.000 euro; decade da Sindaco e fa diventare facente funzioni Vittorio Fata; viene nominato nel consiglio d’amministrazione di InnovaPuglia e subito dopo il presidente si deve dimettere perché indagato dalla Procura; ancora recente la polemica per Via Cialdini che subito intitola una scuola comunale a Pertini che non sa essere stato mandante della fucilazione della donna incinta Luisa Ferida prima di divenire Presidente della Repubblica.
Sarebbe da Premio Sarnelli, magari da chiavi della città, forse scriverà un libro come il dott. Oliveri del Castillo che ha liberamente tratto il suo romanzo ambientato a Bisceglie, meglio sarà il regista di un film cui giungeranno copiosi fondi comunali.
In tutti i casi, sì, Francesco Spina: e usala questa VAR! Noi, nel frattempo, ci grattiamo.

 

GIANPAOLO SANTORO

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