La paura dei fantasmi (di Pasquale Consiglio)
Tutto m’aspettavo dal governo
tranne la paura dei fantasmi
Se vengon dal paradiso o dall’inferno
poco importa, ne sentono i miasmi
Non spaventa tanto il fallimento
dello stato e dell’economia
ma il resuscitar in un momento
dei simboli d’un’ideologia
Una legge per distrar le masse
ogni tanto ci vuol per l’italiano
Se muore sotto il peso delle tasse
si discute del saluto romano
Se aumenta la bolletta della luce
o il fiorire dell’abusivismo
il problema resta il vecchio duce
e le immagini che ricordano il fascismo
Se i giovani non trovano lavoro
e dall’Italia fuggon a frotte
occorre vietar pure l’alloro
delle vittorie su imperiali rotte
Se il popolo reclama a tutte l’ore
l’abolizione di osceni vitalizi
il problema rimane il dittatore
o l’ascoltar i suoi vecchi comizi
La paura dei fantasmi e del passato
è sol segno di grande debolezza
un complesso non ancora superato
da chi governa nell’insicurezza
Per non risvegliar le nostalgie
non si ricorre a mezzucci di dozzina
Per combatter le temute apologie
s’offre una vita miglior ogni mattina
PASQUALE CONSIGLIO