Calcio. Non si conclude la partita Manfredonia-Don Uva: volano schiaffi ed espulsioni

E’ stata dichiarata sospesa alla fine della prima frazione di gioco, la partita tra Manfredonia e Don Uva, quando il risultato era sullo 0-1. Le dinamiche dell’accaduto sono state raccontate da entrambe le società. Naturalmente, spetterà ora alla FIGC, secondo quanto riportato dall’arbitro dell’incontro nel referto di fine gara, a ripartire le giuste punizioni tra calciatori e tesserati dei due sodalizi.

Stando al racconto dell’accaduto della società sipontina, «nell’ottica di stabilire il corretto racconto sullo svolgimento dei fatti” scrivono, al termine della prima frazione di gioco conclusasi con il Manfredonia in vantaggio di una rete “e in un contesto di gara assolutamente nella normalità” sottolinea la società, “nel dirigersi verso gli spogliatoi il calciatore Laboragine veniva colpito da un pugno in pieno volto sferrato da un tesserato della squadra di casa sopraggiunto alle sue spalle”.

E ancora: “Tale inqualificabile ed immotivato gesto portava ad un innalzamento della tensione, con l’intervento anche delle forze dell’ordine. Nell’immediato arrivava dunque la decisione della sospensione della gara da parte dell’arbitro, signor Lauriola di Foggia, dopo aver esposto tre cartellini rossi a calciatori della squadra locale” si legge.

Di tenore di verso, invece, il comunicato stampa emesso dalla società biscegliese:

«Premesso che il Don Uva Calcio condanna con fermezza ogni atteggiamento antisportivo a prescindere da chi sia l’artefice, ci teniamo a far chiarezza su quanto accaduto questo pomeriggio durante il match contro il Manfredonia (considerando che mediaticamente la società e i nostri calciatori vengono già descritti come un branco di delinquenti). 

A fine primo tempo si è scatenato un parapiglia tra le due squadre, dovuto principalmente a un fallo di Laboragine su Addario (uno schiaffo a gioco fermo) segnalato più volte dal guardalinee, di cui però l’arbitro non ha tenuto conto. A pagarne le spese è stato invece Sergio De Cillis, espulso dalla panchina per aver protestato contro la noncuranza del direttore di gara. Questo episodio ha acceso gli animi nell’intervallo, senza però trasformarsi in nulla di così eclatante e violento come riportato da alcune testate online. Il signor Lauriola ha ritenuto comunque opportuno interrompere la partita.

Ci assumiamo le nostre responsabilità, ma nelle giuste misure e proporzioni, sperando che sia ben chiaro a tutti che la violenza non è e non sarà mai nelle corde del Don Uva». 

(foto: foggiatoday)

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