Qui mancano le palle

Era da un bel po’ che non si vedevano in Consiglio comunale: i lavoratori stagionali del Comune chiamati anche gli “8 bis” dall’articolo di legge che consente il loro impiego saltuario in lavori di manutenzione pubblica o supporto al servizio di igiene urbana.

Il Consiglio comunale di ieri è iniziato con la loro rumorosa protesta che ha condizionato l’apertura del dibattito. Chiedono soldi che aspettano da più di un anno e sono rivenienti dall’adeguamento del 2017 e del 2018 del loro contratto collettivo nazionale. Al tema centrale delle loro rivendicazioni, si aggiungono urlati in sala, motivi personali di sussistenza (“nan pouzz accattò re medecene” oppure “a cos acchie u piatt agg’rot sap a la tavl“), oppure di impegni non rispettati (“mi avevano promesso di lavorare 20 giorni a novembre e invece niente“, oppure “mi hanno fatto lavorare a nero e senza contratto in attesa di regolarizzare, ma non hanno fatto niente e avanzo soldi“).

Il sindaco Angarano viene interpellato direttamente dagli “8 bis” a dare una risposta. Come suo solito, cincischia, tentenna, guarda il telefonino per non guardare la gente. Intervengono i consiglieri di opposizione a proporre una soluzione condivisa ma c’è già un segnale che la dice lunga su quanto coraggio sia in grado di mettere in campo questa Amministrazione: il segretario generale, Antonella Fiore, non c’è. Lei, direttamente chiamata in causa dalla sentenza del Tar che annulla il bilancio di previsione, si assenta nella seduta che dovrebbe riparare forse definitivamente ma con l’anno praticamente finito, a quel pasticcio di incompetenza e approssimazione che -comunque si esprimeranno i futuri giudizi della magistratura- è innegabile sia stato combinato.

Finalmente Angarano interviene. Dedica metà del suo discorso a come è bello il Natale a Bisceglie quest’anno, dice che con i sindacati che stanno rappresentando i lavoratori licenziati dell’impresa affidataria della pulizia degli immobili comunali ha raggiunto una intesa ma non specifica quale. Così come sul punto degli “8 bis” fa un giro di parole dove in mezzo ci infila la data del 19 dicembre e aggiunge “cautelare”. L’efficacia della risposta del Sindaco si misura tutta nella controbattuta che proviene dai contestatori: “Sindaco, nan emme capéte, ni mo c’emma fò?“. E Angarano biascica  ancora “19 dicembre” e “cautelare” come nei film in cui i feriti in guerra parlano ai loro soccorritori.

Ah?” è la maniera biscegliese per dire “Come? Non abbiamo capito” che arriva dal pubblico. Il primo cittadino scambia uno sguardo con il dirigente Angelo Pedone e si lancia dicendolo chiaramente: “Dobbiamo aspettare il 19 dicembre, quando ci sarà la sentenza del Consiglio di Stato per l’istanza cautelare per riformare il giudizio del Tar sul bilancio“. La risposta naturalmente non soddisfa i contestatori, ma questi con il tempo si calmano e continuano a seguire la seduta consiliare.

Dall’opposizione, da due navigatissimi politici come Francesco Spina e Franco Napoletano si fa attenzione a non farsi accusare di strumentalizzare la protesta e con il massimo del tatto di cui sono capaci, indicano la soluzione. Citano l’art. 163 del Tuel. Napoletano lo legge in pubblico dal suo telefonino: “Nel corso della gestione provvisoria l’ente può disporre pagamenti (…) per le spese di personale, di residui passivi, di rate di mutuo, di canoni, imposte e tasse, ed, in particolare, per le sole operazioni necessarie ad evitare che siano arrecati danni patrimoniali certi e gravi all’ente“. Il legislatore non dice “per il personale dipendente” e dunque, secondo Napoletano che fa pure un dotto richiamo all’ermeneutica del Diritto che privilegia l’interpretazione letterale della norma, per spese di personale si intende anche quella per i lavoratori stagionali.

Ma per il dirigente Angelo Pedone, colui che veramente decide in questa città e a cui Angarano è evidente si sia consegnato mani e piedi, non sarebbe così. Eppure, sia Spina che Napoletano hanno ricordato quanti atti nelle loro amministrazioni sono stati deliberati forzando la legge e finendo anche sotto inchiesta della magistratura pur di dare risposte ai cittadini. Al vecchio cronista che scrive vengono in mente i famosi atti monocratici di Napoletano per occupare le case del centro storico o l’autorizzazione a tenere eventi nel Teatro Mediterraneo pur mancando ancora dei pareri tecnici che tardavano ad arrivare.

Enzo Amendolagine dei 5 Stelle lancia l’idea di deliberare un atto che impegni tutto il Consiglio comunale a dare una soluzione agli “8 bis”, ad assumersela tutti insieme la responsabilità. Ma niente. A vuoto anche gli appelli accorati di Giorgia Preziosa e Alfonso Russo. Non vogliono muovere nulla, gli esponenti della maggioranza. Del resto, qualcuno si è lasciato sfuggire che il segretario generale, sostituita nell’occasione dal predecessore Angelo Lazzaro, sia stata “consigliata” di non presentarsi.

Uno spettacolo di rara insensibilità quello mostrato ieri da Angarano e soci. Basta guardare i loro profili social dove è tutto un giubilo per il periodo natalizio in città con i babbi natale e le casette. Tra le decorazioni però, mancano le palle. Le loro, quelle che bisogna mettere tutto l’anno per risolvere i problemi della città.

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