Nicola Losapio sul set di “Figli”, con Paola Cortellesi e Valerio Mastrandrea

Dopo aver preso parte alle riprese pugliesi di “La vita davanti a sé” con    Sofia Loren e ai prossimi film di ZaloneVerdone Aldo, Giovanni e GiacomoNicola Losapio partecipa al set romano del nuovo film di Giuseppe Bonito, intitolato “Figli”, con Paola Cortellesi e Valerio Mastrandrea.

Il film, scritto dal compianto Mattia Torre (“Boris”“Ogni Maledetto Natale”), è un omaggio postumo al suo autore, che avrebbe dovuto anche dirigerlo prima della sua tragica scomparsa a causa di un male incurabile. Giuseppe Bonito, quindi, ha preso le redini della pellicola, tratta da un monologo scritto da Torre e recitato dallo stesso Mastrandrea.

Il film narra la storia di Nicola e Sara, una copia innamorata e sposata da tempo con una figlia di sei anni. La loro vita tranquilla verrà scombussolata dall’arrivo del secondo figlio.

La pellicola, distribuita da Vision Distribution e prodotta da Wildside, vede fra gli altri interpreti altri grandi nomi del cinema italiano contemporaneo, come Valerio ApreaPaolo CalabresiMassimo de LorenzoCarlo de RuggeriStefano FresiGianfelice Imparato e Andrea Sartoretti.

«Le esperienze su set di importanza nazionale sono sempre un motivo di crescita personale e professionale.» dice con orgoglio Losapio. «Quest’anno posso dire di aver lavorato in alcuni dei film più importanti della stagione cinematografica appena cominciata. Ma “Figli” è stata forse l’esperienza più commovente. Sul set si respirava un atmosfera di complicità, di divertimento, ma soprattutto di rispetto. Un rispetto dovuto a Mattia Torre che, nella sua purtroppo breve carriera, ci ha saputo regalare delle vere perle cinematografiche e televisive. Paola Cortellesi è un’attrice straordinaria, dotata di una comicità e di una umanità spettacolare. Mastrandrea, Stefano Fresi, Paolo Calabresi, sono i nuovi nomi della comicità italiana, che crescono anche loro di film in film. Ho partecipato davvero a tante produzioni nazionali, ma questa era di sicuro quella dall’atmosfera più particolare.»

Giuseppe Gallo

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