La maglia 165 e i due livelli di interessi
Sulla Maglia 165, non essendo un tecnico ma incline alla divulgazione, ho semplificato la questione in questo modo.
Ci sono due livelli di interessi: se dobbiamo salvaguardare gli interessi legittimi dei proprietari dei suoli, questi non saranno pregiudicati, qualsiasi sarà la scelta su cosa si realizzerà in quell’area.
È stato illuminante a tale proposito il commento durante la conferenza dell’avvocato Antonio di Lollo Capurso che riferendosi anche all’adozione del Pug ha scritto : “I proprietari dei suoli con le previsioni del pug caratterizzato dalla perequazione, avrebbero addirittura un premio edilizio ulteriore rispetto a quello del pdl, con la differenza che i diritti edificabili andrebbero a scaricarsi oltre la distanza dei 300 mt dal mare.” Chi scrive ha provato a dirlo un paio di anni fa in modo più grossolano e senza particolari riferimenti normativi, in un articolo che si può leggere a questo link.
Ma c’è il secondo livello di interessi in capo a chi vuole realizzare nuove abitazioni e questi però, va detto con estrema chiarezza, non sono più compatibili con gli interessi generali della città. E non lo si afferma per convinzione acritica di stampo ideologico ma sulla base di dati sul mercato immobiliare che sono stati resi noti efficacemente durante la conferenza da due brave colleghe come Serena Ferrara e Grazia Pia Attolini.
Allora non ci sono più scuse. È giusto e doveroso riqualificare quell’area, non è necessario e anzi è controproducente farlo costruendo nuove abitazioni. Si riqualifica con opere pubbliche come ad esempio un parco.
Che vada avanti la giusta battaglia sulla maglia 165. La conferenza organizzata dal “Comitato Spontaneo 165 Sì al Parco sul mare” ha rappresentato un momento alto di cittadinanza attiva e consapevole, cui si oppone un silenzio imbarazzante di chi continua a dichiararsi ambientalista solo perché si muove in bici.
Mario Lamanuzzi